Passa ai contenuti principali

In primo piano

Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito r...

Le interviste di Lego et Cogito: Federico Scottoni, autore de 'Il tempo dei rimedi'


Cari lettori, 
Benvenuti al consueto appuntamento settimanale de 'Le interviste di Lego et Cogito'. La rubrica di oggi ospita Federico Scottoni, chirurgo pediatrico per Emergency e aspirante scrittore. Attualmente con 'Bookabook' sta partecipando ad una campagna di crowd-publishing, ossia un crowd-funding editoriale, affinché il suo libro, 'Il tempo dei rimedi', possa venire alla luce. Buona lettura.

Ciao Federico, presentati alla nostra community e parlaci un po' di te. 

Ho 35 anni, sono un marito, un papà ed un chirurgo pediatrico. Sono nato a Roma e sono cresciuto ai Castelli Romani. Vivo a Londra da 5 anni e lavoro al King's College Hospital, un grande ospedale londinese. Nel tempo libero, soprattutto durante le notti di guardia, fatte spesso di lunghe attese, ho scritto un romanzo, "il tempo dei rimedi".

La tua vita è piuttosto particolare ed intensa...fra le altre cose sei medico di Emergency. Cosa ti ha condotto a tale scelta?

Diventare chirurgo per Emergency ha rappresentato il coronamento del mio sogno adolescenziale. Erano gli ultimi anni del liceo, per quanto fossi sempre stato molto interessato ai temi di attualità ed alla politica, avevo praticamente deciso di intraprendere gli studi universitari in ambiti che definirei scientifico-matematici, ero molto portato in quegli ambiti e pensavo fosse giusto dare importanza alle mie capacita`. Un giorno, quasi per caso, mi è capitato tra le mani "Pappagalli Verdi" di Gino Strada, l'ho letto e ne sono rimasto folgorato. Ho pensato che fare il medico fosse un’opportunità per poter portare diritti laddove non ce ne sono, quindi mi sono iscritto a medicina. Durante i primi anni dell’università ho avuto un bruttissimo incidente stradale, in coma farmacologico per una settimana, poi la riabilitazione, ne sono uscito bene ma nello stesso tempo sono caduto in un periodo di depressione. Sono uscito da quel momentaccio quando ho deciso di diventare un volontario di Emergency, non ero ancora un medico, quindi la mia attività di volontariato riguardava principalmente la raccolta fondi e le attività culturali. L'esperienza di volontario, oltre che rafforzare la mia convinzione di voler diventare un medico di Emergency, ha avuto un ruolo centrale nel definire il mio modo di vedere le cose, di immaginare un mondo migliore. Emergency, oltre ad una seconda famiglia, è stata il trampolino per potermi immergermi in un determinato contesto culturale.

Parlaci della tua esperienza in Sierra Leone. Quanto tempo ci sei stato? Ci sono state delle esperienze umane e lavorative che ti hanno colpito particolarmente?

Sono stato in Sierra Leone per 6 mesi. È un paese molto bello ma nello stesso tempo particolarmente disagiato. L’ospedale di Emergency di Goderich, un villaggio di pescatori nei pressi della capitale Freetown, esiste da quasi vent’anni ed offre cure, prevalentemente chirurgiche, gratuite e di alta qualità alla popolazione. Esperienze umane ne ho vissute moltissime, difficile soffermarsi su di una in particolare. Forse le storie che mi sono rimaste più nel cuore sono quelle dei piccoli pazienti che arrivavano in ospedale dopo aver ingerito soda caustica. È una condizione piuttosto frequente da quelle parti, si usa preparare il sapone in casa partendo da soda ed oli, viste le condizioni domestiche non proprio rispettose di quelli che dovrebbero essere gli standard minimi di sicurezza, capita spesso che i bambini scambino la soda caustica per acqua e ne bevano, questo causa lesioni tremende nell’esofago. L’ospedale di Emergency è l’unico nel paese in grado di offrire un percorso terapeutico per questi pazienti, tramite il trattamento endoscopico si riesce a migliorare la vita di molti di loro, altri invece non rispondo e sono destinati a nutrirsi tramite una gastrostomia per tutta la vita. 

Come riesci a coniugare la vita familiare con il tuo lavoro?

Non è così semplice… quando sono stato in Sierra Leone non ho visto mia moglie e mia figlia per 6 mesi, è stato durissimo! Al momento lavoro a Londra quindi, nonostante gli orari di lavoro del chirurgo siano spesso complessi, cerco di dedicare tutto il tempo libero a loro.

Oltre a dedicarti al prossimo mediante la tua attività medica, hai deciso di cimentarti anche alla scrittura. Come è nata in te quest'altra passione?

Mi è sempre piaciuto scrivere, in passato avevo scritto favole, pensieri, lettere, tutto per me o per le persone care. Al contempo avevo sempre avuto la volontà di scrivere un vero e proprio libro, prima o poi. L’anno scorso, un giorno di febbraio, pioveva, faceva freddo. Quella che avrebbe dovuto essere una normale giornata d’inverno londinese sembrava atipica in una stagione che era stata straordinariamente mite. Ho avuto, più forte che mai, il pensiero fisso dei cambiamenti climatici. Nei giorni seguenti ho scritto dei pensieri, principalmente cercando di mettere nero su bianco quella che per me sarebbe la soluzione ai problemi del clima ma, nello stesso tempo, anche della guerra e delle ingiustizie sociali. Intorno a quei pensieri ho immaginato una storia, è stato particolare perché l’ho immaginata in un secondo ed a quel punto mi mancava solamente di scriverla.


Attualmente con il tuo libro “Il tempo dei rimedi” stai facendo una campagna con bookabook. Di cosa si tratta nello specifico? 

Bookabook è una casa editrice italiana che utilizza il crowd-publishing, ovvero il crowd-funding applicato all’editoria. L’idea alla base di una campagna di crowdfunding è quella di creare una comunità attorno a un libro ancora prima che sia fisicamente nelle mani dei lettori e, allo stesso tempo, è quella di dare l’ultima parola ai lettori su cosa debba andare in libreria. In poche parole un autore manda un manoscritto alla casa editrice, se lo stesso viene ritenuto valido, si parte con una campagna, prevalentemente sui social, durante la quale gli utenti possono pre-ordinare il libro. Se la campagna raggiunge un target, inteso come un determinato numero di pre-ordini, si procede con l’editing e la pubblicazione del libro, al termine dei quali coloro che hanno pre-ordinato il libro riceveranno per primi la loro copia, poi il libro andrà nei canonici circuiti di distribuzione editoriale. Qualora la campagna non andasse a buon fine, coloro che hanno effettuato i pre-ordini verranno rimborsati della somma spesa.

Dove e in quale epoca è ambientato “Il tempo dei rimedi”?

È ambientato in un futuro indefinito ma non troppo lontano dal nostro presente. Giusto qualche decennio più in là.

Sostieni di aver scritto "il tempo dei rimedi" perché volevi raccontare la tua idea di mondo. In cosa consiste?

In poche parole, tutto il senso del libro è quello di descrivere una società ideale, basata su diritti, consumi etici e solidarietà tra le persone. Un sistema sociale in cui il benessere e la felicità diffuse sono gli obiettivi delle azioni umane al posto della ricerca del profitto. Tramite alcuni espedienti, poi, sono riuscito a criticare quelle che sono per me le distonie della nostra società e raccontare come idealmente si è passati dall’oggi a quel futuro. 

Perché le persone dovrebbero dare una possibilità al tuo libro? Quale messaggio trasmette affinché sia degno di nota?

Non credo che nel mio libro abbia scritto nulla di nuovo, i contenuti che voglio trasmettere tramite la narrazione sono una sintesi di letture ed esperienze che ho fatto nel corso degli anni. La mia speranza è che aver messo questi i temi nella forma di un romanzo, quindi di una storia, possa renderli più fruibili di quanto lo siano nei vari saggi da cui traggo ispirazione. In qualche modo si tratta di una lettura leggera e piacevole da cui estrapolare idee che a mio avviso sono importantissime. 

Hai progetti per il futuro? 

L’idea è quella di trasferirmi, questa volta assieme a mia figlia e mia moglie, in Uganda, dove Emergency sta costruendo un centro di eccellenza in chirurgia pediatrica. ​Verosimilmente ci sposteremo la prossima estate, per un anno, e poi, chissà, magari scrivere un altro libro…

Qui sotto troverete il link attraverso cui pre-ordinare 'Il tempo dei rimedi' di Federico Scottoni: 


Marianna Visconti 

Commenti

  1. Sto leggendo il libro e ne sono stata catturata e.. incoraggiata . Ragionando sulle soluzioni possibili nel "rimediare" ai danni ,ti si viene a creare la strana idea che " si può fare" ! Ho apprezzato il fatto che il tutto si svolga in un periodo temporale non troppo lontano da noi : questo mi carica di speranza .

    RispondiElimina

Posta un commento