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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

Le interviste di Lego et Cogito: Enrico Scebba




Cari lettori e Care lettrici, 
Benvenut* all'appuntamento con "Le interviste di Lego et Cogito". L'ospite di oggi è un giovane scrittore siciliano: Enrico Scebba, che ha pubblicato "Sul viale delle ombre - la lacrima del principe". Spero che l'intervista sia di vostro gradimento. Buona lettura. 

Ciao Enrico presentati alla nostra community e parlaci un po' di te.

Ciao Marianna e un saluto a tutta la community del blog Lego et cogito. Ho 30 anni e abito a Bagheria (PA) da quando ne avevo 7, già dall’età di 18 anni e al termine degli studi conseguiti in ambito tecnico elettronico, mi sono appassionato a due cose ben distinte tra loro: l’informatica e la scrittura. La lettura intanto era già una mia passione dai primissimi anni dell’adolescenza, mentre la passione per l’informatica mi ha permesso di trovare i primi lavori, anche in ambiti affini ad essa, nello sviluppo di siti web e nella programmazione informatica. Un’altra mia passione che però ho abbandonato da un po’ di tempo è quella per le arti marziali intesa sia come difesa personale, ma anche come filosofia utile ad affrontare le difficoltà della vita.

Quando è nato in te l'amore per la scrittura?

L’amore per la scrittura presumo che sia nato come evoluzione della mia passione per la lettura. Forse è sempre stato qualcosa di innato in me, trasmesso da mia madre che è un’autrice di poesie che però non ha mai pubblicato. Inoltre mi è sempre piaciuta l’idea di inventare a mia volta ambientazioni, scenari, personaggi e situazioni in modo che si intreccino per definire una trama. Così ho iniziato a scrivere a 18 anni un romanzo che non mi è piaciuto, rileggendolo a distanza di anni mi è parso troppo acerbo e quindi non ho provveduto a pubblicarlo. Evidentemente avevo letto troppo poco rispetto a oggi che ne ho ben 30 di anni, età in cui mi sono sentito pronto per scrivere e pubblicare il mio primo romanzo d’esordio “Sul viale delle ombre – La lacrima del principe”.

C'è un autore al quale ti ispiri particolarmente?

Non direi di avere un autore a cui mi ispiro in maniera particolare, sicuramente però il mio stile di scrittura è stato influenzato dalle letture degli scritti di J.K. Rowling e di Dan Brown. Diversi scritti però hanno ispirato il mio romanzo definendone i contorni, per esempio l’ambientazione ricorda un po’ quella di Dracula, mentre alcuni personaggi ricalcano caratteristiche già presenti in letteratura come Frankenstein e il Fantasma dell’opera. La mia fantasia prende spunto un po’ da tutto, sia da personaggi reali che da scene cinematografiche.



Parlaci un po' del tuo libro: "Sul viale delle ombre - la lacrima del principe".

“Sul viale delle ombre – La lacrima del principe” è un giallo gotico ambientato agli inizi del '900 all'interno di Villa Palagonia (Villa Phalagon nel romanzo) a Bagheria in provincia di Palermo (Baghville nel romanzo). Una villa settecentesca, detta “villa dei mostri”, su cui gravitano leggende e superstizioni legate ai mostri di pietra che la circondano e che ammaliano i visitatori ancora oggi.
L’ambientazione nasce dalla fusione di alcuni elementi realmente presenti a Bagheria, tra cui appunto Villa Palagonia, e da altri elementi, come i nomi dei personaggi e dei luoghi, che lasciano immaginare un contesto più inglese che italiano. Il viale delle ombre è il nome che io ho dato a un antico viale fiancheggiato dai mostri di pietra appartenenti a Villa Palagonia, oggi purtroppo andato distrutto a causa dell’edificazione selvaggia che dal ‘900 a oggi ha trasformato il territorio di Bagheria da piccolo borgo a città, convertendo il viale ad una semplice via (Via Palagonia). Questo viale, insieme all’arco posto all’estremità di Via Palagonia, antico ingresso della villa ancora oggi esistente, rappresentano per i personaggi del mio libro le loro stesse paure, quelle che nella vita si è costretti ad affrontare, paragonabili alle ombre dei mostri che proiettandosi sul viale assumono forme ancora più grottesche.
Ma il viale delle ombre è soltanto un simbolo, in una trama che lega i protagonisti, Steven e Katie, ai misteri della villa, abitata da personaggi altrettanto misteriosi.


"Sul viale delle ombre - La lacrima del principe" è ambientato a Bagheria (Baghville), all'interno di Villa Palagonia (Phalagon nel romanzo). Come mai hai scelto di incentrare il tuo romanzo lì? 

Spinto a scrivere nuovamente sotto consiglio della mia ragazza ero in cerca di un’ispirazione che è arrivata una sera, proprio mentre passeggiavamo insieme a una comitiva di amici proprio su Via Palagonia, i nostri amici non conoscevano i misteri della di Villa Palagonia e così ne ho descritto loro soltanto un paio. Da lì ho pensato che le leggende che gravitano intorno ad essa potevano essere un’ottima base per un romanzo che sin da subito ha preso i contorni di un giallo gotico. Sono bastate delle ricerche e uno studio sulla villa per delinearne la trama.
Villa Palagonia, ha avuto nei secoli la fama di essere una villa angusta e bizzarra a causa dei mostri in pietra che la circondano e che i vari visitatori, tra cui Goethe nel suo viaggio in Italia, descrivono come assurde e grottesche sculture che non hanno l’utilità di abbellire la villa settecentesca, già magnifica grazie all’impianto e alla struttura in stile barocco. Costruzione iniziata da Principe di Palagonia Ferdinando Francesco Gravina e ultimata con l’inserimento dell’estesa sequela di mostri dal nipote omonimo Ferdinando Francesco Gravina II, detto il Negromante, al centro anch’esso delle superstizioni degli abitanti della zona. Rendendo sia lui che la villa un luogo circondato dal mistero, oltre che dalle grottesche statue, che si dice siano state create per esorcizzare la bruttezza del proprietario del tempo, il Negromante, che sembrava preferire la loro compagnia a quella degli esseri umani. Un'altra superstizione in voga in quel periodo era quella di una certa influenza malefica dei mostri, sembra che molte donne lamentassero aborti e parti mostruosi causati proprio dalla visione di quelle sculture. Ho scelto di trasferire tutto ciò in un contesto inglese così da dare modo al lettore locale di immaginarsi un luogo diverso da quello vissuto, rendendolo secondo me ancora più affascinante.

Nel tuo romanzo si cela un fitto mistero dietro la famiglia Groove, nonché i principi della Villa Phalagon. Ti va di parlarci delle dinamiche di tali personaggi all'interno della storia?

Si certo, ho già parlato dei principi Gravina (dinastia Groove nel romanzo), di cui mi limito soltanto a una dettagliata presentazione. Essendo ambientato agli inizi del ‘900, la famiglia Groove che abita Villa Phalagon è direttamente discendente degli antichi principi. Non sono loro i protagonisti, ma il medico Steven West e la sorella Katie che saranno ospitati nell’antica villa allo scopo di trovare una cura per il capo famiglia Sebastian Groove, la moglie Margaret e i figli sono molto preoccupati e sono disposti a tutto pur di riuscire a curarlo. Tra i figli spicca John che ha preso le redini e la gestione della villa e di cui Katie si innamora perdutamente. Ma un mistero aleggia intorno alla villa e alle sculture di pietra, estendendosi per il paese di Baghville. La famiglia Groove è malvista dagli abitanti del paese dove sorge Villa Phalagon e Steven sarà costretto a indagare insieme all’ispettore del piccolo borgo per scoprire cosa c’è dietro alla maledizione che attanaglia gli abitanti di Baghville. 

"Sul viale delle ombre - La lacrima del principe" è un romanzo autoconclusivo o è il primo tassello di una saga?

Questo mio primo romanzo fa parte di una trilogia, ma si può leggere anche come un romanzo autoconclusivo considerando che il cerchio si chiude su eventi già presenti nel primo volume. Rimangono però delle piccole situazioni irrisolte che aprono a qualcosa di più grande e che non riguarda soltanto Villa Phalagon, ma anche altre ville presenti realmente nel territorio di Bagheria.

A chi ne consiglieresti la lettura?

Consiglio la lettura del mio libro a tutte le fasce d’età, anche a chi non ha dimestichezza con la lettura perché, a detta di molti, questo mio romanzo è scritto in maniera fluida. Potrei sconsigliarlo soltanto a chi è facilmente impressionabile, non ritengo che nel mio romanzo vi siano descrizioni pesanti da digerire, ma semplicemente un po’ di suspense e di tensione che in questo genere di libro si dimostra la componente chiave che è in grado di tenere il lettore incollato alle pagine.

Hai progetti per il futuro? 

Come già detto, questo mio primo romanzo è il primo di una trilogia, nonostante sia autoconclusivo, quindi al momento sono impegnato nella scrittura del secondo volume “Sul viale delle ombre – I tesori del Negromante” e nella scrittura di un romanzo spin-off collegato alla trilogia dal titolo “La Paziente 99”. Quest’ultimo progetto tratta alcuni personaggi già visti nella trilogia “Sul viale delle ombre” e si muove in una direzione molto simile, viene abbandonato però il paese di Baghville e la trama si svolge all’interno di un manicomio in cui viene rinchiusa la protagonista, che nella trilogia risulta essere un personaggio minore.


Marianna Visconti 

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