Casa editrice: PandiLettere Edizioni
Collana: Pane, Anima ed Emozioni
Anno di pubblicazione: 2019
Copertina flessibile: 44 pagine
Trama:
Il libro di Carlo Piola Caselli
ci narra delle tragiche vicende che hanno coinvolto Ugo Marinai tra
il 1943 e il 1944. Egli era un umile silurista che lavorava presso il
silurificio di Porto Santo Stefano (Orbetello), in provincia di
Grosseto. La sua vita procedeva tranquilla fin quando venne arrestato
ingiustamente nel 1943, per aver preso le difese di una giovane
collega, Saura De Pirro, la quale aveva subito delle avance piuttosto
esplicite da parte di Lantieri, direttore dello stabilimento. Il
giovane silurista, infatti, amareggiato ed infuriato, aveva scritto
sopra la testata di un siluro “bisogna insorgere”; tale frase,
dall’ambigua interpretazione, consentì al direttore di vendicarsi
denunciandolo per sovversivismo. Così, Ugo Marinai fu fermato dalle
forze dell’ordine e passò gran parte della sua detenzione nel
carcere Murate di Firenze. Egli vi rimase fino al 1944, anno in cui
la città di Firenze venne liberata dagli alleati.
Perché
ne consiglio la lettura?
‘Il giovane cavaliere sul
siluro’ di Carlo Piola Caselli è un testo che assume i connotati
sia di un saggio storico che di un racconto vero e proprio. Infatti,
se per un verso l’autore ricostruisce gli eventi con dovizia di
particolari, avvalendosi anche di fonti di prima mano, come il
resoconto dello stesso Ugo Marinai che ha seguito pedissequamente,
per un altro ci narra il vissuto di un giovane che, per un atto di
cavalleria vera e propria, ha avuto il coraggio di opporsi alla
tracotanza di chi detiene le redini del potere.
Come sostiene l’editrice Lara
Di Carlo nella prefazione, queste sono «pagine veraci in grado di
farsi pane per gli esseri umani e
in pari tempo segnare un percorso particolare». Ecco che Carlo Piola
Caselli, nel raccontarci gli accadimenti che hanno visto come
protagonista Ugo Marinai, si fa portavoce di un’epoca nella quale
il clima politico e sociale italiano è
piuttosto teso, seppur si
assiste al lento declino del fascismo. In
questo contesto storico, denso di mutamenti e squilibri di ogni
sorta, il giovane silurista trova la forza di insorgere, non tanto
contro il sistema in sé quanto in favore dei più deboli,
dimostrando con i fatti che vi sono altre vie mediante le quali
opporsi allo status quo. Inoltre, seppur le vicende narrate siano
risalenti al periodo della seconda guerra mondiale, come sottolinea
la stessa Lara Di Carlo nella prefazione, tale libro «riesce
ad essere sempre attuale per la denuncia delle violenze che in ogni
epoca sono state perpetrate ai danni della donna»,
sottolineando altresì «le
difficoltà alle quali va incontro chi desideri mettere in atto una
concreta solidarietà nell’ambito del luogo di lavoro».
Per
cui ne consiglio vivamente la lettura in quanto tale libro ci
consegna un importante messaggio sociale e
ci trasmette dei valori umani universali, conferendo il merito ad un
personaggio come Ugo Marinai che per il suo coraggio non ha avuto
alcun riconoscimento ufficiale, se non la
stima di chi lo ha conosciuto
e amato.
Marianna Visconti
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