Cari lettori,
Oggi vi presento un romanzo oggetto di una lettura condivisa con Giorgia di
Leggere e Rileggere, con la quale è nata l'idea di farne una recensione doppia. L'opera in questione è L'assassinio di Roger Ackroyd di Agatha Christie. Per leggere la recensione di Giorgia vi rinvio al suo profilo Instagram (
https://instagram.com/leggere_e_rileggere?igshid=18pgt3lk078q0). Intanto vi presento la mia: buona lettura!
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2013
Genere: Giallo, poliziesco
Formato: Ebook/ Cartaceo, copertina flessibile, 252 pagine
Trama:
King's Abbot è un tipico paesino della campagna inglese dove non succede mai nulla di speciale. Un giorno però qualcosa accade: l'uomo più ricco del paese, Roger Ackroyd, viene inspiegabilmente assassinato proprio quando stava per leggere una lettera che avrebbe fatto luce su un misterioso suicidio. Non tutti però hanno da dolersi della morte dell'uomo, almeno così sembra credere un buffo straniero trasferitosi da poco nel villaggio per coltivare zucche. L'uomo, che non è altri che l'inegugliabile Poirot, riesce a scoprire che la realtà è ben diversa da quella che appariva e che tutti, anche le persone insospettabili, hanno qualcosa da nascondere.
Perché ne consiglio la lettura?
Agatha Christie, sinonimo indiscusso di garanzia, non ne sbaglia una! Così, nel caso de 'L'assassinio di Roger Ackroyd' colpisce ancora nel segno, regalandoci un gran capolavoro all'insegna del giallo!
La narrazione avviene in prima persona: infatti, il narratore è un personaggio interno alla storia, ossia il dottor James Sheppard, che diviene l’assistente di Poirot nel corso delle indagini sull'assassinio di Roger Ackroyd. Sheppard, quindi, si presenta al lettore come sostituto di Hastings, collaboratore storico del celebre investigatore.
Particolarmente esilarante è il primo incontro fra Sheppard e Poirot, nel quale assistiamo ad una scena curiosa: l'investigatore, che in un primo momento cela la propria identità agli abitanti di King's Abbot, scaglia una zucca nel muro del giardino. Presentandosi al dottore come un pensionato che desidera dedicarsi al giardinaggio, verrà scambiato, inizialmente, dal dottore per un parrucchere in pensione, per via del suo aspetto molto curato. Si verrà a conoscenza della sua vera identità solo quanto uno dei personaggi, Flora, chiederà il suo aiuto nelle indagini.
Un personaggio cui mi sono affezionata e la sorella del dottore, Caroline; quest'ultima è la tipica pettegola del paese e si diverte di tanto in tanto ad assumere i panni di una vera e propria invesrogatrice, suscitando il nervosismo del fratello. Caroline, oltre ad inserire qualche nota di sana leggerezza nel corso del romanzo, si rivela essere un personaggio caro allo stesso Poirot che, a differenza del dottore, tiene in considerazione le intuizioni di quest'ultima:
Les femmes sono meravigliose. Inventano e miracolosamente azzeccano. Le donne colgono inconsciamente migliaia di piccoli dettagli, senza rendersene conto. Il loro inconscio poi mette insieme i pezzi e definiscono "intuizione" il risultato.
Fin da subito, Agatha Christie, getta un clima di sospetto su tutti i personaggi coinvolti nella vicenda, giocando con il lettore che di volta in volta si troverà a dover smentire i sospetti precedentemente formulati. Tutti hanno qualcosa da nascondere ed ognuno di loro potrebbe avere dei motivi validi per aver compiuto il delitto.
Ma allora chi è realmente il colpevole? Chi ha ucciso Roger Ackroyd? La sua scoperta lascia interdetti la maggior parte dei lettori... in base agli indizi, che man mano si disvelano nel corso del romanzo, era realmente così impossibile da capire? Difficile ma non di certo impossibile, soprattutto per Poirot, al quale non sfugge mai nulla e che certamente non può conclude la sua carriera con un fiasco!
Marianna Visconti
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