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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

Le interviste di Lego et Cogito


Cari lettori,
Benvenuti al consueto appuntamento de 'Le interviste di Lego et Cogito'. Questa settimana vi propongo un'intervista doppia, nella quale vi presento due giovani autori palermitani: Alex Schillizzi e Francesco Agostini. I due scrittori, non molto tempo fa, hanno scritto a quattro mani un'opera alquanto affascinante, un misto fra fantasy e mondo artistico: 'Herosian e il manoscritto degli artisti'. Mi auguro che l'intervista sia di vostro gradimento. Buona lettura.

Ciao Alex e Francesco, presentatevi alla nostra community e parlateci un po' di voi.

F: Salve. Mi chiamo Francesco Agostini. Ho 26 anni. Sono un grande appassionato di astrofisica, di cinema e letteratura. Mi sforzo sempre di mantenere una mentalità aperta, e ritengo che sia deleterio elargire giudizi e affibiare etichette con facilità. Nulla è veramente bianco o nero. 

A: Ciao Miriam! Che dire… come ho scritto nel mio curriculum vitae, sono un tipo pieno di inventiva, di idee, di vita! Frequento il corso magistrale di Storia dell’Arte, e letteratura a parte, vorrei formarmi nell’ambito dell’insegnamento, anche se mi specializzerò come Storico dell’Arte. Mi ci vedo fra vent’anni, a guidare le redini del programma di Alberto Angela (Ulisse e il piacere della scoperta).
Ah, mi chiamo Alex! Che maniere…


Quando è nato in voi l'amore per la scrittura? 

F: Fin da piccolo ho sempre creato storie nella mia testa. Poi, a 17 anni, mi ritrovai con una storia più bella del solito. Il mio primo intento fu di realizzare un fumetto, ma non appena disegnai la prima pagina... mi annoiai. Quella storia però doveva essere raccontata. Allora accesi il pc e iniziai a scriverla. Da allora non mi sono più fermato. 

A: Come spesso accade, l’amore per la scrittura arriva in punta di piedi. Non incalza. Bussa. Non entra. Chiede il permesso. Non stravolge. Ti coinvolge! Era il 2011, e a conti fatti, potevo avere non più di diciassette anni. Iniziai scrivendo testi rap, ma anche poesia adolescenziale di un sognatore… la mia vena ribelle, la passione per il “beat”, e la scrittura, si sposavano perfettamente. Oddio, la parola “sposare” non dovrebbe essere nel mio vocabolario…


C'è un autore che vi ispira particolarmente?

F: L'ispirazione può arrivare da qualsiasi autore e da qualsiasi cosa. Solitamente, però, traggo ispirazione da me stesso. 

A: Siamo nel contesto Fantasy, quindi dico Tolkien e Rowling tutta la vita… poi, tralasciando il campo “mezzosangue”, sento di ispirarmi anche a molti altri autori, quali Valerio Massimo Manfredi, per il suo precisionismo, cura e scrupolosità nel saper fornire dettagli al lettore, a Luciano De Crescenzo, per la sottile ironia con la quale spezzo la routine pseudo/seriosa dei miei scritti, e infine, ma non per importanza, a Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Non so se ti è capitato tra le mani il suo romanzo: molti artifici retorici e spunti lessicali li ho ereditati proprio dal Gattopardo. Per i romanzi, potrei ben dire, utilizzo uno stile “gattopardesco”.


Qual è il vostro libro preferito in assoluto?

F: Il mio è "angeli e demoni" di Dan Brown. Non per il libro in sé. Ho letto testi molto più stimolanti, che in alcuni casi mi hanno aiutato molto, come "tutto è uno" di Michael Talbot. Tuttavia, "angeli e demoni" è il primo romanzo che ho letto. La mia passione per la lettura è nata grazie a quel libro e al suo autore. Quindi, immagino che sia il mio preferito. 

A: Ciascun autore mi ha fatto da padre o da madre. E come un bambino, mi sento di rispondere che tra mamma e papà, preferisco…
I nonni XD.
Esatto, amo i classici greci e latini alla follia!

Che tipo di scrittore siete? 

F: Io sono uno scrittore poliedrico. Mi piace sperimentare e spaziare per diverse tematiche e diversi generi. 

A: “Datemi un sol verso, e v’innalzerò l’universo”. Sì, sento che non c’è davvero nulla che non sia nelle mie corde. Romanzi, Poesie (non poesiuole), Canzoni (tutti i generi), Drammaturgie, Sceneggiature… e chi più ne ha, più ne metta.
Ah sì, so scrivere anche lettere d’amore. Quello è l’unico genere in cui ho avuto successo finora, direi.


Parlateci un po' del libro che avete scritto a quattro mani: 'Herosian e il manoscritto degli artisti'.

A: “Herosian” è il nome di un personaggio, preso in prestito – ma poi regalato - da un mio romanzo inedito, che abbiamo poi deciso di affibbiare al vero e unico qui citato. Nasce la notte prima degli esami di maturità. Sognai di ritrovarmi in pieno Rinascimento, di lavorare, conversare, anche fare a cazzotti, con i grandi Artisti dell’epoca, e in quel sogno ricordo che entravo nei dipinti di quei grandi geni. Bene, posso confermare di aver stretto la mano alla Monna Lisa del Giocondo XD
Mesi addietro conclusi di leggere un romanzo inedito – poi pubblicato – del mio coautore Francesco, e lo ritenni più che idoneo per portare avanti, con me, la stesura di questo libro. All’inizio la cosa appariva troppo monumentale, impossibile direi. Scrivere un romanzo a quattro mani, per chi nella vita è tutt’altro che collaborativo, è un’impresa vera e propria.
Abbiamo litigato come cane e gatto! Lui aveva delle idee che cozzavano con le mie, e viceversa! Ma è proprio questo il bello… avevamo idee diverse da mettere sul piatto, senza annoiare mai il lettore!
Abbiamo imparato tanto da questa esperienza, in primis, mettere da parte l’orgoglio e l’IO, cercando di collaborare.

'Herosian e il manoscritto degli artisti' coniuga il genere Fantasy con l'amore per l'arte. Come mai avete operato tale scelta? Verso quale pubblico si rivolge l'opera? 

F: Domanda complessa. Quando abbiamo scritto questo romanzo abbiamo unito due nostre passioni: quella per il fantasy e quella per l'arte. Essendo usciti da un istituto d'arte, avevamo il giusto bagaglio culturale per poterci gettare in questa impresa. Ci siamo accorti che nessuno aveva mai pensato a qualcosa del genere, e questo ci ha dato una spinta in più. Stavamo creando qualcosa di mai visto. L'opera si rivolge agli amanti del fantasy, dell'arte e della lettura in generale. È da notare che le forme d'arte che abbiamo trattato sono moltissime, dalla pittura al teatro, dalla musica all'architettura. Il libro si rivolge anche a coloro che hanno poca dimestichezza con alcune o con tutte queste forme d'arte, poiché abbiamo unito l'utile al dilettevole: abbiamo creato una storia fantastica, che intrattiene dall'inizio alla fine, ma lo abbiamo fatto appoggiandoci alla storia dell'arte reale. Da questo romanzo, si può dunque imparare qualcosa di nuovo, e può essere un valido trampolino di lancio per affacciarsi nel mondo dell'arte. 

A: Il nostro romanzo è stato definito più volte quale Young Adult. In verità non è solo un romanzo di svago, ma anche di formazione, didattico, portatore di valori morali e sociali.
Quindi, naturalmente, coinvolge tutte le fasce di età, e il target è davvero eterogeneo. A chi non piace l’Arte? Ebbene… noi trattiamo tutte le Arti, ma tutte tutte!

Oltre a 'Herosian e il manoscritto degli artisti' avete scritto altri libri? Se sì quali?  

F: Io ho scritto e pubblicato "le streghe di iris". 
È una storia fantasy, ma molto diversa. In quell'opera si tratta del valore della donna e della sua diversità. Cerco di far riflettere i lettori su quanto il concetto di superiore/inferiore sia del tutto illusorio.  


A: Nell’Ottobre 2018 è uscita la mia prima (e penso ultima, per il momento) raccolta poetica. Frutto di un lungo lavorio di quattro anni, essa riassume la mia, appunto, “poetica”, con molte critiche sul contemporaneo.
Il titolo è Arcaismo, e lo stile, nulla ha a che vedere con quello utilizzato per Herosian.


Avete progetti per il futuro? 

F: Prima o poi usciranno altri due miei romanzi. Un thriller/horror e un altro che si rifà alla fantascienza, ma per adesso non posso divulgare troppe informazioni. 

A: Laurearmi, per il momento. Avevamo rimesso piede nel mondo di Herosian, due anni fa, per riprendere le avventure di questo magnifico personaggio, ma penso, e anche Francesco ne è d’accordo, che rimarrà in quella cassetta magica ancora per lungo tempo. Ho cominciato anche una nuova raccolta poetica, ma a mio modo di vedere, se la prima ha avuto una gestazione di 4 anni, quest’ultima ne richiederà altrettanti.
Vi anticipo una cosa: Herosian è lì, nel Mondo degli Artisti, pronto per una saga meravigliosa.


Marianna Visconti 

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