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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

Le interviste di Lego et Cogito: Riccardo Cervero


Cari lettori, 
Benvenuti al consueto appuntamento de 'Le interviste di Lego et Cogito'. La rubrica questa settimana ospita Riccardo Cervero, autore de 'L'accordo stridente'. Nel corso dell'intervista ci parlerà un po' di sé e della sua opera. Buona lettura. 


Ciao Riccardo, presentati alla nostra community e parlaci un po' di te.

Sono uno studente universitario ventiquattrenne in fuga dalla solita sciatta provincia del basso Piemonte in cui sono nato. Sono un grande amante di musica, feticista di colonne sonore orchestrali, e di cinema, specialmente quando si parla di produzioni non blasonate o eccessivamente pubblicizzate. Oltre ai viaggi di piacere, ho vissuto per undici meravigliosi mesi a Malaga, grazie al progetto Erasmus, e continuerò a non stare fermo ancora per - spero - molto tempo. Fra poco dovrei trasferirmi in Svezia, e poi di nuovo in Spagna, a Valencia.​

Quando nasce in te l'amore per la scrittura?

L'amore per la scrittura nasce istintivamente dall'infanzia e consapevolmente da quando capii che in questo modo sarebbe stato possibile sfogare la mia curiosità furiosa per plasmare qualcosa di concreto. Fu durante l'ultimo anno delle scuole superiori, quando iniziai ad avere fame della realtà e delle sue sfaccettature.​
Qual è la ragione per la quale scrivi?​

La scrittura, per quanto mi riguarda, è il mezzo più affilato con cui penetrare la realtà:​ permette di far propria qualsiasi storia letta o ascoltata. È un'immersione completa in qualcosa che non conoscevo, o pensavo di non conoscere, con lo scopo di appropriarmene grazie alla mia immaginazione e restituirlo al foglio bianco. La creatività, perciò, diventa spesso per me un atto di immedesimazione, di annullamento di quelli che sono i miei principi e le mie caratteristiche, in modo da scomparire dietro i personaggi e all'interno delle varie scene. Infatti, grazie allo studio e all'ascolto acquisisco la conoscenza superficiale del mondo, ma solo per merito della scrittura posso aspirare ad assorbirne concretamente dei significati. In più, l'uso di vari personaggi consente di accogliere varie prospettive, anche completamente contrastanti. Quindi, scrivo per vivere situazioni nuove. Scrivo per conoscere me stesso e ciò che non avrei mai saputo.​ ​

C'è un autore al quale ti ispiri particolarmente?

L'autore che mi ha ispirato di più è certamente Chuck Palahniuk, per la sua capacità di descrivere la violenza con immagini ironiche e, al tempo stesso, cose ordinarie con metafore crude. Un altro autore a me molto caro è Giancarlo De Cataldo, perché apprezzo moltissimo il suo modo di approfondire i personaggi.

Sostieni di amare la scrittura tanto quanto ami viaggiare. Sussiste per te un legame fra le due cose? Se sì, quale?

Viaggiare è la massima ispirazione, perché ci mette di fronte ad infinite novità e apre nuove strade all'immaginazione. Ancor di più lo è rimanere per più tempo all'estero.​


Parlaci un po' del tuo ultimo libro, L'accordo stridente.

Il mio primo romanzo "L'accordo stridente" nasce da un dubbio: l’uomo ha realmente qualche possibilità di scelta? E se tutti nascessero con un ruolo preciso da interpretare, e non fosse possibile cambiarlo o riscriverlo? Attraverso le dinamiche dei personaggi e la citazione di alcuni studi di Neuropsichiatria, il romanzo vuole suscitare in chi lo legge l'incertezza sulla capacità di determinare il proprio destino. Essendo, come già detto, un grande appassionato di musica, ho anche voluto intrecciare il tema e le vicende con alcune canzoni simboliche. Anche l'audiocassetta diviene elemento fondamentale, motivo per cui finisce in copertina.

Le tematiche fondamentali del tuo libro sembrano essere: la volontà, la ragione e la libertà di scelta. In che misura questi tre temi si legano e si intrecciano con le vite dei vari personaggi?

I personaggi del mio romanzo sono individui completamente diversi, costretti ad essere giocatori di una partita con regole precise, ma senza conoscere a priori il proprio ruolo. Sarà sufficiente la forza di volontà per essere liberi da questo Gioco? Quali identità riveleranno a sé stessi e agli altri? Basterà essere razionali per decidere quale ruolo interpretare e rimanere in vita?​

'L'accordo stridente' è un'opera autoconclusiva o vi sarà un sequel?

L'accordo stridente' è un'opera autoconclusiva, ma, poiché parla un po' di tutti noi, potrei definirla un'opera inconclusa.

Oltre a 'L'accordo stridente' hai scritto altri libri? Se sì, quali?

'L'accordo stridente' è la mia prima pubblicazione in assoluto, augurandomi che possano essercene molte altre.​

Hai progetti per il futuro?​

Sto preparando la trama per un secondo libro. Nel frattempo lascio che ciò che leggo e sento ogni giorno mi ispiri.

Grazie, Marianna, per avermi concesso questa intervista!


Marianna Visconti 

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