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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

Recensione: I Pionieri di Luca Scivoletto


Casa editrice: Fandango libri
Anno di pubblicazione: 2019 
Genere: Narrativa 
Formato: Brossura, 335 pagine
Codice ISBN: 978-88-6044-637-4
Prezzo: € 18,00

Quarta di copertina:

Nella Sicilia della fine degli anni '80, i genitori di Enrico Belfiore hanno un'unica passione - la politica, il Partito, il comunismo - e seguendo principi ben chiari hanno educato i figli: mai una gita al mare, mai una vacanza, mai fraternizzare con le famiglie che votano Dc, niente vestiti di marca, mai cedere al consumismo, presenza obbligatoria alle manifestazioni e alle marce per la pace. Michele, il padre, è il vicesegretario regionale del Pci; Luisa, la madre, sta cercando da anni di laurearsi in Psicologia; Chiara, la sorella maggiore, andrà presto via di casa per studiare all'università e sobilla il fratello alla rivolta, anche perché - dice sadica - i genitori presto si separeranno. Sì perché Enrico, diversamente dal suo amico Renato che pensa solo a essere un bravo comunista, vuole essere un ragazzino normale, avere le scarpe che hanno tutti, giocare a calcio, mettersi con la compagna di classe di cui si è innamorato e che cerca disperatamente di conquistare anche se è figlia di costruttori, vuole scrollarsi di dosso quella fama noiosa di piccolo sovietico. E durante il suo primo anno di scuola media lavorerà strenuamente alla propria "liberazione", tra litigi con Renato, comizi e riunioni in sezione, bugie ai genitori e nuove amicizie (tutte da evitare in teoria). Solo che un pizzico di fortuna servirebbe per non essere scoperti... Da una provincia marginale, con un passo comico disarmante Luca Scivoletto racconta la fine del più grande partito comunista d'Europa, la caduta del Muro di Berlino e la Svolta di Occhetto, il crollo del Pci nelle parole di un ragazzino quasi adolescente in lotta per la propria indipendenza.

Perché ne consiglio la lettura?
Era così che bisognava vivere, nella certezza che quando non si può tornare indietro, non si può fare altro che andare avanti.
La vicenda è ambientata in un pease siciliano a cavallo fra anni ’80 e '90. Il protagonista del romanzo è Enrico Belfiore, un preadolescente nato e cresciuto in una famiglia di militanti del PCI. Quest'ultimo ha ricevuto, fin dalla tenere età, un'educazione secondo i dettami comunisti: mai cedere al consumismo e mai socializzare con i figli degli avversari politici. L'esistenza dei Belfiore, così, è sempre girata intorno alla carriera politica del padre, Michele, e la madre, Luisa, si è ritrovata, fra rinuncie e sacrifici, a crescere i figli praticamente da sola.

Ecco che, a un certo punto, Enrico ha iniziato a rifiutare tali insegnamenti, poiché antitetici allo stile di vita dei suoi coetanei. Vivere in un simile contesto non era affatto semplice per un ragazzino alle prese con le pulsioni tipiche della sua età: innamorarsi, integrarsi con gli altri e farsi delle amicizie. Diametralmente opposto a lui è Renato Magenta, il suo migliore amico. Quest'ultimo ha ricevuto la medesima educazione di Enrico, incarnandone perfettamente i principi. 

Dal mio punto di vista è molto interessante analizzare le figure di Enrico e Renato in relazione a quella di Vittorio Gulino, bullo della scuola e figlio di un fascista. Nonostante i tre ragazzi siano molto diversi fra loro, tali differenze man mano si vanno affievolendo, fino a divenire del tutto marginali: galeotta è stata un'improvvisata escursione fra le campagne siciliane; da qui il titolo del romanzo: I Pionieri. 

A fare da sfondo a tali vicende vi sono i mutamenti politici del periodo, filtrati e analizzati attraverso il punto di vista di Enrico: dal disfacimento del Partito Comunista Italiano all'abbattimento del muro di Berlino. 

Peccato però che, a differenza dei cristiani, che in Dio ancora ci credevano, nessuno credesse più tanto nel comunismo. E ora suo padre era come un combattente senza guerra, addestrato a una rivoluzione che non ci sarebbe mai stata, perché la Storia era andata nel frattempo da un'altra parte. 

Leggere questo romanzo in tale periodo, particolarmente cupo per via dell'emergenza coronavirus, è stato un balsamo dell'anima. Infatti, Luca Scivoletto ci propone un romanzo scorrevole, leggero, ironico e nostalgico, ma non per questo privo di spessore. Lo consiglio vivamente a chiunque. 

Marianna Visconti 

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