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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

Recensione: Quattordici Spine di Rosario Russo


Casa editrice: Algra
Collana: Scritti in giallo
Genere: giallo
Anno di pubblicazione: 2019
Formato: Brossura, 184 pagine
Codice ISBN: 978-8893413015
Prezzo: € 14,00

Trama:

Acireale, Sicilia. Un efferato delitto sconvolge l’abulica routine quotidiana: Don Mario Spina, canonico della basilica di San Pietro, viene ritrovato senza vita all’interno della sacrestia, ucciso con decine di colpi d’arma da taglio. Inoltre, da un’antica credenza sono state trafugate le spoglie del maggiore artista locale, Paolo Vasta. L’ispettore di polizia Luigi Traversa, da poco arrivato dal Veneto, si ritrova a indagare su un delitto a tratti inspiegabile. Chi è stato a compiere quell’orrendo crimine? E quale misterioso passato nasconde il poliziotto, giunto all’improvviso in città? Quattordici giorni serviranno a Traversa per risolvere il caso, togliendo una spina alla volta da quel pericoloso fico d’India tutto siciliano che, una volta ripulito, mostrerà all’ispettore la terrificante verità.

Perché ne consiglio la lettura?

Il romanzo prende le mosse da una vicenda sconcertante, che mette in subbuglio il tranquillo paese di Acireale: il canonico Don Mario Spina viene brutalmente ucciso. 

L'ispettore Luigi Traversa, dal passato controverso che lo spinge a trasferirsi dal Veneto in Sicilia, insieme al suo vice Orlando e al commissario Lorefice, tenta di far luce su tale vicenda: interpretato inizialmente come una rapina finita male, poiché in concomitanza con l'omicidio sono stati trafugati i resti del noto artista Paolo Vasta, in realtà il mistero sull'accaduto s'infittisce sempre più. 

L’assassinio di Don Mario era il primo caso importante da quando si trovava in quella città, cioè da poco più di una settimana. Gli avevano descritto Acireale come un posto tranquillo, il luogo adatto in cui dimenticare e ripartire, ma intanto qualcuno aveva pensato bene di accoppare niente di meno che u parrinu, come avrebbero detto lì, e non un officiante qualsiasi, ma uno dei più importanti, quello della Basilica prospicente il Duomo della città.

Lo stile di Rosario Russo, dalla penna sobria ma accattivante, è fluido e scorrevole: le descrizioni, infatti, vengono intercalate e alternate sapientemente alle sequenze dialogiche, il ché non ne appesantisce la lettura. 
Inoltre, quest'ultime sono vivide e precise, offrendo a chi legge un ritratto accurato di Acireale, non abusando, però, di stereotipi e luoghi comuni, benché dietro il romanzo si celi una forte critica sociale.

Luigi uscì dal bar intontito dai discorsi del vecchio. si accese la sua sigaretta e si guardò intorno. Ancora gli rimbombavano nelle orecchie le sue ultime parole: “certe cose, certi fatti, è meglio lasciarli nell’oscurità dove stanno”. Se questo era ancora il modo di ragionare dei siciliani, allora era davvero fottuto. Immediatamente, però, si rese conto di non aver fatto altro che partorire un luogo comune e se ne pentì.

Il romanzo catalizza l'attenzione di lettori e lettrici fin dalle sue prime pagine, tendoli con il fiato sospeso fino alla fine. È una lettura che consiglio vivamente agli amanti del genere, soprattutto a chi è avvezzo nel leggere i libri di Sciascia e Camilleri, perché ne vale decisamente la pena. 


Marianna Visconti 

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