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Le interviste di Lego et Cogito: Elisa Fumis
Cari lettori e Care lettrici,
Benvenuti all'appuntamento con 'Le interviste di Lego et Cogito'. Oggi conosciamo Elisa Fumis, una giovane scrittrice che ci presenta la sua opera d'esordio: Vendere un cuore al mercato nero e altri racconti. Spero che l'intervista sia di vostro gradimento. Buona lettura.
Intervista
Ciao Elisa, presentati alla nostra community e parlaci un po' di te.
Ciao a tutti! Mi chiamo Elisa Fumis e sono un'autrice emergente. Vivo a Monfalcone, una città di provincia, con i miei genitori e mio fratello maggiore. Ho ventotto anni. La scrittura è la mia passione più grande, ma ho anche tanti altri interessi: leggere libri, soprattutto di autori giapponesi, e manga; guardare anime e serie TV; fotografare; ascoltare la musica; passeggiare; cucinare; scrivere delle lettere.
Quando è nato in te l'amore per la scrittura?
Il mio amore per la scrittura è nato alle elementari e non mi ha mai abbandonata. In quel periodo ero vittima di bullismo e scrivere era il mio rifugio, un modo per fuggire da una realtà troppo crudele e dolorosa e immergermi in un mondo privo di sofferenze. Ora la scrittura è il mio "ikigai" ovvero "la mia ragione di vita". Infatti scrivere mi fa sentire viva. Mi piacerebbe affermarmi come scrittrice proprio per avere una rivincita sulla vita che è stata un po' ingiusta con me.
C'è un autore al quale ti ispiri?
Mi ispiro ad Haruki Murakami e in parte a Banana Yoshimoto. Mi piace lo stile giapponese, lo sento molto vicino al mio modo di essere e di sentire. A volte ho preso ispirazione anche da cantanti o band, quali Placebo e Vasco Brondi.
Parlaci un po' del tuo ultimo libro 'Vendere un cuore al mercato nero e altri racconti' ?
Volentieri. Vendere Un Cuore Al Mercato Nero e altri racconti è l'opera che preferisco tra quelle che ho scritto. Si tratta di una raccolta di racconti surreali e soprannaturali, tre dei quali ambientati in Giappone. Il primo, Vendere Un Cuore Al Mercato Nero, è stato scritto nel 2016, mentre gli altri quattro sono stati scritti nel 2019. Per essere precisa, avevo iniziato a scrivere Brutto nel 2016, poco dopo la pubblicazione di Parole Sbagliate. I primi tre racconti sono surreali, onirici e sono più complessi, fanno pensare. Ognuno può interpretarli come preferisce, non c'è una verità assoluta o un'interpretazione "ufficiale". A volte i lettori sono venuti a chiedermi il significato, ma credo debbano trovarlo da soli. Io ho le mie idee, che possono essere differenti e non li voglio influenzare. Mi piace trovare messaggi nascosti ovunque. Gli ultimi due, Lucciole e La Casa, sono collegati. Entrambi sono soprannaturali: il primo dei due è più cupo, il secondo trasmette positività e speranza. Tutti i racconti scavano nelle profondità dell'animo umano, trovando sensazioni torbide, cupe, romantiche, tormentate, gioiose. I miei preferiti sono Tokyo e Lucciole, li sento molto affini alla mia persona.
A chi o a cosa ti sei ispirata per caratterizzare i personaggi dei tuoi racconti?
Per alcuni personaggi mi sono ispirata ad alcune persone, per altri alla mia fantasia oppure a esperienze vissute in prima persona. Per esempio, il tormento di Alberto nel primo racconto è basato sulla vicinanza con un ragazzo. La sua storia è nata dal titolo di una canzone dei Placebo, Black Market Blood (Il mercato nero del sangue). Mi sono chiesta: "Cosa potrebbe succedere se qualcuno vendesse un cuore al mercato nero? Da quel momento il racconto si è scritto da solo. Tokyo, invece, è nato da un'immagine che mi è comparsa nella mente per caso. I sentimenti di Ami, che osserva Satoshi da lontano, sono quelli che provo per la persona che mi piace, che si possono ritrovare anche in Brutto e in Lucciole.
C'è un filo conduttore che lega i cinque racconti?
Penso che il filo conduttore sia l'amore. È presente in ogni storia, in forme diverse. L'amore per un'altra persona, l'amore per i sogni e la fantasia, l'amore per la vita. Ogni personaggio ha un dubbio o un tormento, ma l'amore c'è sempre. E da questo sentimento non si può mai fuggire, neppure quando si smette di esistere, quando si scompare o quando si vive in un'illusione.
Che messaggio intendi trasmettere con il tuo romanzo?
Ci sono tanti messaggi all'interno della mia opera, velati o meno. Il primo è quello di regalare speranza ai lettori. Non a caso ho scelto di iniziare la raccolta con un racconto malinconico e complicato e di concluderla con uno più spensierato. Il secondo è quello di accettarsi e di imparare a camminare con le proprie gambe. I miei personaggi sembrano fragili, ma nascondono una grandissima forza interiore. E il terzo è quello di fare compagnia al lettore, tenendolo per mano. Per tanto tempo mi sono sentita sola ed è stato grazie ai libri, in particolare a Harry Potter, ai manga e agli anime se sono stata meglio. Ho pensato di doverlo agli altri, di aiutarli come io ero stata aiutata. Gli altri dovrete scoprirli leggendo Vendere Un Cuore Al Mercato Nero e altri racconti!
Hai progetti per il futuro?
Sì. In questi giorni sto scrivendo dei racconti basati sulle leggende e sulle usanze giapponesi. Il Giappone è un Paese affascinante e in parte contraddittorio, vorrei rendergli omaggio con le mie storie. Si tratta di "rielaborare" queste tradizioni... sempre a modo mio! Poi andrò avanti con un romance soprannaturale, La guardiana delle lucciole, e uno Young Adult/romance sempre con qualche elemento soprannaturale, La locanda degli angeli. Sono fissata con questo genere? No, è solo una vostra impressione!
Grazie per la bellissima intervista! Spero di avervi strappato un sorriso e di avervi incuriositi.
Marianna Visconti
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