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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

Le interviste di Lego et Cogito: Lucia Carluccio


Il cigno e la ballerina


Cari lettori e Care lettrici, 
Benvenuti/e al consueto appuntamento de 'Le interviste di Lego et Cogito'. L'ospite della settimana è Lucia Carluccio, la quale ci presenta la sua ultima opera: 'Il Cigno e la ballerina'. Spero che l'intervista sia di vostro gradimento. Buona lettura. 

Intervista 

Ciao Lucia, presentati alla nostra community e parlaci un po' di te.

Ti ringrazio e sono contenta dell’attenzione che rivolgi a me e al mio romanzo. Sono Lucia Carluccio, ho 36 anni compiuti a marzo, il mese che più amo perché accoglie la primavera. La stessa cosa cerco di fare da sempre, abbracciare l’alba di ogni cosa, la nascita, la luce. Considero l’arte il mezzo attraverso il quale la primavera nasce nell’anima. Ho due bambini, Anna e Diego e vivo in provincia di Milano, ad Inveruno, con loro e mio marito. Adoro vivere in mezzo alla natura e sapere che a mezz’ora di strada sono nella grande Milano. Io sono un po’ tutte e due le cose: amo stare sola e coltivare la mia interiorità, ma al tempo stesso adoro stare in mezzo agli altri e divertirmi. Insegno Lettere in una scuola secondaria di primo grado e amo il mio lavoro: ogni giorno è sempre diverso dagli altri e posso insegnare le materie che amo prendendomi cura del percorso formativo e umano dei miei alunni.

Quando è nato in te l'amore per la scrittura?

Mi rivolgono spesso questa domanda e io rispondo sempre che non c’è stato un momento in cui io abbia deciso di dedicarmi alla scrittura, ma l’amore per la scrittura è nato con me, insieme a me, dentro di me. Credo di averlo ereditato da mia madre: negli anni Settanta lei riempiva interi diari di poesie meravigliose. La stessa cosa facevo io, sempre. Non avevo nessuna intenzione di pubblicare. Io scrivevo per me, perché non potevo farne a meno. Negli anni sempre più persone mi hanno spinta a partecipare a concorsi letterari e a coltivare la mia passione. Ho fatto bene ad ascoltare i loro consigli.

C'è un autore al quale ti ispiri particolarmente?

Amo tantissimo Milena Milani, la sento vicina al mio modo di scrivere. Avverto il bisogno di dar voce a un urlo interiore. 

Parlaci un po' del tuo ultimo romanzo 'Il Cigno e la ballerina'?

“Il cigno e la ballerina” è stato il romanzo in cui ho unito la narrativa e i miei studi sulla psicologia, un approccio fondamentalmente junghiano. Il cigno e la ballerina, infatti, non sono due personaggi, bensì due figure emblematiche che stanno a rappresentare il fenomeno dell’entanglement. Il fenomeno dell’Entanglement sembra coinvolgere non solo le particelle elementari, ma anche il mondo macroscopico e psichico. Si parte dai fotoni ed elettroni fino ad arrivare alla coscienza, ai fenomeni psichici e alla coscienza collettiva e ai suoi archetipi. Così come esistono sensibili corrispondenze tra microcosmo e macrocosmo, tra anima e natura, così l’arte non è un regno a sé, perché quell’oscurità che sa di magia e di mistero e che noi crediamo solo di avvertire confusamente come cosa lontanissima e irraggiungibile, in realtà è in noi. Le storie dei miei personaggi, Caroline, Justine, Paul, sono inserite in un contesto più ampio e persino il sintomo dell’allucinosi che attanaglia Caroline ha una simbologia molto vasta che sarà studiata con fatica e con coraggio. È un romanzo che può anche essere letto da non esperti. E … attenzione al finale.  

A chi o a cosa ti sei ispirata per caratterizzare il personaggio di Caroline?

Mi sono ispirata alle donne che hanno sofferto e che hanno avuto il coraggio di non arrendersi, nonostante tutto. Mi sono ispirata a chi si mette in discussione e all’autenticità fatta di luce, ma anche di tante ombre.

Di che natura è il rapporto fra Carolina e il dottor Paul Carme?

Un rapporto che va oltre a quello di paziente e terapeuta. Alla fine è Caroline a salvare Paul. Non è detto che chi sembra fragile non sia più forte di chi sembra incrollabile. Le apparenze ingannano.
Che messaggio intendi trasmettere con il tuo romanzo?Che bisogna andare oltre, sempre. Gli studi attuali della fisica quantistica dimostrano che nell’universo sarebbe presente un “ordine implicato” che, come un’energia intelligente, dà corpo a tutto ciò che esiste materialmente (l’ordine esplicato) compresi noi uomini e i nostri pensieri. Fondamentali per i miei studi sono stati, tra gli altri, Jung e Diego Frigoli.

Con 'Il Cigno e la ballerina' hai vinto il premio DAE contest 2019. Di che concorso si tratta? Che sensazioni hai provato quando lo hai vinto?

Felicità. È stata la conferma che devo continuare a scrivere. 

Hai progetti per il futuro?

Continuare a seguire la parte più vera e viva di me. E sono convinta che così tutti i miei sogni avranno la possibilità di realizzarsi.


Marianna Visconti. 


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