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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

Recensione: Tre vivi e tre morti di Ruska Jorjoliani



Scheda libro:


Casa editrice: Voland edizioni
Collana: Amazzoni
Anno di pubblicazione: 2020
Genere: Narrativa
Target: All
Formato: Brossura, 196 pagine
Codice ISBN: 979-88-6243-404-1
Prezzo: € 16, 00

Trama:


Un romanzo familiare dalle venature noir, dove quella nascosta sotto il tappeto è polvere da sparo, dove tenersi stretta un’esistenza banale si rivela meno semplice che premere il grilletto. E dove storie e passati si intrecciano. Firenze, fine anni ’50. Modesto e Aurora sono sposati, fanno gli insegnanti, hanno entrambi l’amante. Si sono conosciuti in un giorno storico, quando Aurora assieme a molte altre italiane ha espresso il suo voto per la prima volta. Ora condividono una quotidianità fatta di cinema del lunedì, battute al vetriolo e perdite d’equilibrio. Finché una lettera non turba la loro placida routine: qualcuno sa di un “fattaccio” che riguarda Modesto, e che lui pensava sepolto nel passato... Fra Russia e Abruzzo, primi anni ’40. Guerino è un giovane soldato, ha un padre vedovo e infiacchito, uno zio spavaldo e fascista. Scampato all’assideramento nella steppa, al rientro in patria si unisce alle milizie repubblichine. Con gli alleati ormai alle porte di Roma, sembra finire per sempre dalla parte sbagliata della Storia…

Recensione:


Il romanzo, ambientato nella Firenze degli anni '50, ha come protagonisti Aurora e Modesto: una coppia come tante, dalla vita piatta e monotona, che vivacizzano mediante relazioni extraconiugali. La loro relazione procede come sempre, tra un appuntamento al cinema e una battuta al vetriolo, finché tra loro non s'insinua una crepa che minaccia tale quotidianità: Modesto riceve una lettera che lo costringe a fare conti con il suo oscuro passato. 

"Tre vivi e tre morti" è un romanzo non lineare, colmo di sbalzi di temporali: infatti, dagli anni '50, nel giro di qualche pagina, ci ritroviamo catapultati nel passato, vent' anni prima della storia in corso, con Guerino Santori in Russia, che tenta di scampare all'assideramento nella steppa. Perché questa lunga digressione? Cosa c'entra Guerino Santori con Modesto? E così il mistero s'infittisce!

L'opera, inoltre, si arricchisce anche di altri elementi quali la presenza di lettere, racconti e diari segreti. Ciò dimostra quanto Ruska Jorjoliani sia abile non solo a cambiare le voci del romanzo, ossia l'io narrante che non è mai lo stesso, ma anche lo stile narrativo stesso. Ma oltre a tale versatilità, ho adorato l'esercizio intellettuale che riveste l'intera opera: si tratta di una sottospecie di composizione di un puzzle i cui pezzi, solo apparentemente, paiono non combaciare. E come se l'autrice scrivesse insieme al lettore e la lettrice l'opera stessa. Anche nella sua opera precedente, "La tua presenza è come una città", aveva adoperato la medesima costruzione della trama; in "Tre vivi e tre morti" ne ha ripetuto le dinamiche senza peccare di originalità. 

Il senso dell'intera opera è racchiusa nell'epigrafe ad apertura del testo: " Tutto succede e nulla si ricorda" di J.I. Borges. E il finale ne è chiara e manifesta espressione. 

Per concludere: trovo che Ruska Jorjoliani sia un'autrice davvero talentuosa, che non sbaglia mai un colpo. Vi consiglio non solo di leggere "Tre vivi e tre morti" ma anche di recuperare, se non lo avete ancora fatto, "La tua presenza e come una città": non ve ne pentirete. 


Marianna Visconti 


Commenti

  1. Proprio un bel romanzo e la tua recensione è impeccabile.

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  2. Recensione perfetta, stimolante, accattivante... Senza spoilerare nulla. Bravissima come sempre!

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