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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

Le interviste di Lego et Cogito: Daniele Lupo





Cari lettori e Care lettrici, 
Benvenut* al consueto appuntamento de "Le interviste di Lego et Cogito". Questa settimana ho il piacere di intervistare Daniele Lupo, un autore che esordisce nel panorama letterario italiano con Bonsai: una particolare e brevissima raccolta di racconti, pubblicata da "Fucine Editoriali". Mi auguro che l'intervista sia di vostro gradimento. Buona lettura. 

Ciao Daniele, presentati alla nostra community e parlaci un po' di te. 

Oddio! Cominciamo così? D’accordo… sono nato a Palermo nel glorioso 1985, ho studiato al liceo classico Don Bosco e poi all’università di Lettere e Filosofia, laurea triennale in Lettere Moderne e magistrale in Teatro, Cinema e Spettacolo Multimediale. Poi ho fatto le valigie e mi sono trasferito a Roma dove ho frequentato un master in Drammaturgia e Sceneggiatura alla Silvio d’Amico. Cinefilo accanito, segno zodiacale del Toro, amo le passeggiate in città e le serate a chiacchierare con gli amici. Penso così basti!

Nella vita tu sei uno sceneggiatore: come sei riuscito a coniugare la tua professione con la scrittura? 

Amo scrivere, non importa quale sia l’ambito: narrativa, per il teatro, web serie, cortometraggi, lungometraggi etc. Datemi un tavolo, un quaderno e una penna e sono felice. Anche quando dovrò ritrascrivere tutto al computer!

C'è un autore che apprezzi particolarmente e che ti hanno ispirato nella stesura del tuo libro?

Due autori per l’esattezza: Ernest Hemingway con il suo racconto di sei parole – Vendesi scarpette da neonato mai indossate – e Fredric Brown, uno scrittore di fantascienza poco conosciuto in Italia ma con una straordinaria capacità di sintesi che lo ha reso unico nel suo genere.



Parlaci di Bonsai: di che si tratta e come nasce l'idea di scrivere questo libro? 

Bonsai è una raccolta di racconti brevissimi. 100 racconti, ciascuno scritto con un massimo di 100 parole. L’idea di questa raccolta nasce proprio dalla mia vena cinematografica. Avevo scritto il soggetto per un cortometraggio horror e avevo dato ai miei appunti una forma molto più narrativa del previsto. Mi sono chiesto allora se sarei riuscito a farne altri, così brevi. Ho iniziato a documentarmi e ho scoperto la forma narrativa del drabble, una piccola storia della lunghezza esatta di 100 parole. I meno “puristi” poi considerano drabble anche quelle storie al di sotto delle 100 parole, ed è a questa categoria che io appartengo con il mio libro.

La tua raccolta di racconti brevissimi rappresenta una vera e propria sfida editoriale: come pensi che verrà accolta dai lettori e dalle lettrici italian*? 

Non posso dire cosa penserà la gente, ma posso raccontare cosa ho vissuto io per pubblicarlo. Una vera odissea! Ho passato 8 anni della mia vita su questo libro, a girare presso editori più o meno famosi. O mi sbattevano la porta in faccia, o se la facevano sotto dalle risate! Ricordo ancora il commento di un editore: “Ma che ce ne dovremmo fare di una cosuccia così striminzita?” Quelle parole erano come macigni. Ero molto sconfortato. Ma poi un giorno ho ricevuto la telefonata di Fucine Editoriali, una casa editrice disposta a raccogliere la sfida e dare a Bonsai la sua occasione. Non riuscivo a crederci! Ero al settimo cielo! Soprattutto ho capito che la perseveranza è davvero una virtù.

Secondo te, qual è il lettore e la lettrice tipo di Bonsai? 

Non so se esiste un “lettore tipo” per Bonsai. Tutti hanno il tempo per ascoltare una piccola storia, una curiosità, un aneddoto divertente o stravagante. Se poi consideriamo i social media, tutti leggiamo status su Facebook o messaggi su Twitter. Perfino Instagram può non limitarsi a foto e diffondere delle parole. Il mio miglior amico Mauro Camarda è diventato un vero instautore con le sue frasi poetiche su Instagram!

Dopo Bonsai, pensi di continuare la tua avventura come scrittore? 

Assolutamente! La pagina bianca non mi fa paura, anzi la cerco, la inseguo, desidero mettermi alla prova! 


Oltre la scrittura, hai progetti per il futuro? 

Spero di tornare presto a scrivere per il teatro e per il cinema, sento molto la mancanza di questi due mondi visto il periodo che stiamo vivendo.

Per concludere: se ti va, potresti lasciarci un estratto o una citazione particolarmente significativa di Bonsai?

Certamente! Vi lascio un racconto di appena undici parole. Spero vi possa incuriosire.

TOC TOC

Sentii bussare. Ripeteva il mio nome. Aprii la porta dell’armadio.



Marianna Visconti 

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