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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

Le interviste di Lego et Cogito: Marco Turco


Cari lettori e Care lettrici, 

Benvenuti/e a quest'appuntamento con "Le interviste di Lego et Cogito". L'ospite della settimana è: Marco Turco, autore di "Ammazzalavoro". Mi auguro che l'intervista sia di vostro gradimento, buona lettura. 


Ciao Marco, presentati alla nostra community e parlaci un po' di te

Vivi e lavori a Dublino, dopo aver vissuto a Barcellona e Lisbona. 


Secondo questa tua esperienza, pensi che la qualità della vita all'estero sia migliore rispetto a quella italiana?

Se si parla di qualità della vita in senso stretto (data dalle cose che ti fanno sentire bene, ossia tempo dal punto di vista meteorologico, cibo e bellezza diffusa), ho spesso la sensazione che non ci sia niente di meglio del Belpaese, ma ci sono tanti altri fattori che incidono poi (dalla qualità dei trasporti pubblici alla coesione sociale), che rendono tante realtà più vivibili di tante realtà italiane (senza voler mai generalizzare, viste le differenze evidenti tra le varie parti del paese).


La tua esperienza lavorativa all'estero ha influenzato o ispirata la tua verve creativa? Se sì in che modo?

Vivere più realtà diverse mi ha aperto la mente, non posso negarlo. Già solo parlare lingue diverse si dice che aiuti il cervello a vedere la realtà da punti di vista sempre diversi. Vivere poi realtà lavorative diverse mi ha portato a vivere tante situazioni che in parte si sono riversate anche nel mio primo libro. Poi tutto il mondo è paese! Non bisogna credere che nella grande multinazionale sia tutto rose e fiori!


C'è uno scrittore o una scrittrice al/alla quale ti ispira particolarmente?

Diciamo che mi piacerebbe scrivere come David Foster Wallace e Amélie Nothomb. Mi ispirano la loro capacità di creare mondi praticamente solo con la magia del linguaggio.


"Ammazzalavoro" è il titolo della tua opera d'esordio. Il titolo è decisamente d'impatto e sicuramente indicativo del contenuto. A tal proposito parlaci un po' del libro e della sua protagonista: Virginia.

Virginia è una ragazza come tante, forse solo particolarmente sveglia. Come tante giovani donne trova semplicemente grandi attriti nel momento in cui prova a entrare nel mercato del lavoro e, dopo tante porte in faccia, si ricicla come lavoratrice in proprio, mostrando una grande lucidità e decidendo di diventare una serial killer. Ammazzalavoro è solo il nome che la stampa le dà, ma in fondo Virginia sa che il lavoro non ti "ammazzerà", una volta che ne hai trovato uno, resterà sempre un'altra opzione: ammazzare il lavoro.


Dietro tale storia si cela una critica sociale abbastanza forte. Nello specifico, qual è il messaggio che intendi trasmettere?

Il mio primo romanzo (breve) è una sorta di thriller allegorico dalla forte carica satirica e dal profondo umorismo nero, che vuole solo che passi un messaggio: oltre i giudizi morali di lavoro esiste sempre un'alternativa allo sfacelo sociale che ci circonda! La critica sociale è necessaria, oggi più che mai, in quanto la generazione dalla fine degli anni '70 in poi rappresenta la prima generazione "che sta peggio" di quella dei propri genitori. Un sistema che non dà scampo alle persone con talento, che esclude forse i migliori talenti dal mondo del lavoro, deve essere necessariamente bersagliato da critiche. Il mio libro ci prova in modo molto leggero, ma spero che comunque possa dare luogo alle riflessioni per continuare a sviluppare il dibattito sulle storture del mondo del lavoro attuale.


Secondo te, chi è il lettore e la lettrice ideale di "Ammazzalavoro"?

Il target dovrebbe essere una persona tra i 20 e i 40 anni, non necessariamente donna (anche se la sensibilità come tratto femminile dovrebbe essere di grande aiuto nella lettura) che ha già avuto vari contatti (a diversi livelli) col mondo del lavoro. In realtà, la frustrazione ironica della protagonista o la pochezza degli antagonisti dovrebbero essere caratteri universali in grado di poter essere riconosciuti e apprezzati da ogni lettore o lettrice che abbia voglia di vivere nella testa di personaggi che si aggirano in una storia che è più che altro una favola contemporanea.


Hai qualche altra opera in cantiere?

Il secondo romanzo è lì, pronto per essere sviluppato. L'idea di fondo si svilupperà in una struttura narrativa più classica, che farà venire fuori il mio lato più "cattivo". L'obiettivo è scrivere il "Guerra e pace" dei nostri giorni (nei miei sogni).


Per concludere: dove è possibile acquistare "Ammazzalavoro"?

Ammazzalavoro è il classico libro autopubblicato (Ammazzalavoro, Marco Turco), per cui può essere acquistato in versione ebook e cartacea su Amazon.


Marianna Visconti 


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