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L'angolo dello scrittore e della scrittrice: La fiaba della buonanotte di Maria Eleonora Grandi
La fiabe della buonanotte
Angelina viveva in una cittadina piccola piccola, nella quale ci si conosceva tutti e si era come in una grande famiglia allargata. I suoi occhi erano blu come il cielo e i suoi capelli chiari come il sole in primavera. Lei si stupiva delle piccole cose e passava i pomeriggi passeggiando fra i boschi. Aveva un cuore grande e pieno d’amore.
Purtroppo Angelina a volte si sentiva sola, poiché era venuta a mancare da poco sua nonna: non riusciva a rassegnarsi al fatto di non potere più ascoltare le sue fiabe della buonanotte. La mamma le diceva che la nonna, nonostante tutto, continuava a esserle accanto anche se non la vedeva. Così, Angelina trascorreva molto tempo a fissare il cielo, sperando che sua nonna a sua volta la guardasse da lassù.
Una sera d'estate, mentre osservava le stelle, vide una stella cadente ed espresse il desiderio di rivedere per l'ultima volta la nonna.
Il pomeriggio dopo, mentre passeggiava nei boschi, scorse una figura tra gli alberi che le parse familiare, così ci si avvicinò senza timore finché non capì di chi si trattasse: era sua nonnna. Allora Angelina le corse incontro mentre piangeva:
«Non piangere piccola mia»
«Mi manchi tanto nonna»
«Io ti guardo sempre da quassù piccola mia e ti starò sempre accanto».
«Ma vorrei poter parlare con te e ascoltare le tue bellissime fiabe della buona notte».
«Ogni sera, prima di andare a letto, prendi il grande libro marrone riposto in libreria: lì ci troverai tutte le fiabe che ti raccontavo ogni sera. Leggile, sarà come se te le raccontassi io», disse malinconica la nonna, «però adesso, mia cara Angelina, devo andare ma sappi che ti voglio e ti vorrò sempre bene».
Detto questo la nonna l'abbracció calorosamente e poi sparì nel nulla. Angelina riusciva ancora a sentire il suo profumo, ma a sapeva che purtroppo non l'avrebbe più rivista e questo la rattristava moltissimo. Ciononostante fece tesoro delle sue parole e l'idea di poter andar a casa e leggere quel libro la faceva sentire più serena.
Così Angelina passò ogni sera a leggere le fiabe della buonanotte dal libro marrone della nonna e, nonostante la sua assenza, non si sentì mai più sola.
Maria Eleonora Grandi
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