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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

L'angolo dello scrittore e della scrittrice: RevengePorn di Marco Casisa

 


RevengePorn 

Avrei voluto scrivere un “racconto” contro la violenza sulle donne, avrei voluto dimostrare che anche noi “penemunito” siamo capaci di provare empatia, solidarietà e cameratismo contro i problemi che affliggono oggigiorno la nostra “civile” società.

Poi, però, ho pensato di scrivere altro, di raccontarvi una storia di cronaca, una storia reale: basta cercare sulla rete o accendere la propria televisione, e beh, potrete constatare quanto vi sto per raccontare.

Succede che A. (nome di fantasia per questioni di privacy) una giovane ragazza, innamorata e armata di tante speranze per il futuro, sia fidanzata con un giovinotto di bell’aspetto, ma dal cuore più nero della pece. Per comodità lo chiameremo S., esattamente con l’iniziale di ciò che è: uno STRONZO.

Succede che i nostri due protagonisti decidano di fare all’ammore, e mentre i due copulano, lo STRONZO filmi il tutto con il suo telefonino ultra tecnologico e ultimo modello, senza dire niente alla nostra giovane A. 

Da qui la vicenda complessa, nemmeno fosse una puntata di qualche soap tipo Beautiful, vada a complicarsi, tanto da inserire: non uno, non due, ma ben tre coprotagonisti, o coprofagi, vedete voi come definirli. Personalmente penso sia più opportuno il secondo epiteto.

La nostra A.  decide di mollare STRONZO, tirando un bel colpo di sciacquone sulla loro vita sentimentale. Forse perché ha scoperto il video oppure per una qualunque altra motivazione che le abbia fatto comprendere con che razza di mostro abbia fin ora scambiato sentimenti d’ammore. 

E come nei peggiori romance drammatici, che non possono non prendere spunto dalla realtà, quest’ultimo manda il video dell’amplesso a un suo amico, forse per mostrargli di aver perso finalmente la verginità, e non solo quella anale.

E indovinate chi vede quel fantomatico video? solo l’amico? l'imbecille di turno? Ma no, quando mai! passa addirittura nelle mani della moglie di quest’ultimo... una cara signora distinta, che volendo fare la simpatica, almeno quanto una zecca su per il culo, manda il suddetto video a un gruppo di amiche, perché, nel famoso video “hard”, ha riconosciuto niente poco di meno che la maestra del suo pargolo: esatto cari telelettori, la nostra A. è una maestra dell’elementari . 

Perdincibacco! una maestra che fa all’ammore con un maschio, con quello che prima era il suo ragazzo... e chi se l’aspettava che, anche questa categoria così bistrattata oggigiorno, facesse all’ammore?! 

Ovviamente la signora distinta si premura di avvisare la nostra A. minacciando di mandare il materiale imputato al dirigente scolastico (altra DONNA per l'esattezza) qualora dovesse quest’ultima decidere di denunciare, giustamente, alle autorità il REVENGEPORN che sta subendo.

Credo abbiate già compreso come potrebbe andare a finire tutta la storia, ma voglio fare, comunque, un gioco con voi: secondo voi quale sarà il finale di questo fattaccio? 


1. A. denuncia alle autorità il tutto ed il video viene distrutto ed i colpevoli giustamente incriminati; 

2. A. non denuncia, il materiale continua a girare e tutto continua come prima, tra risolini e prese per il culo; 

3. A. denuncia il tutto alle autorità, la “signora” manda il materiale alla preside, che se ne fotte allegramente e la manda a cagare; 

4. A. denuncia, la signora manda il materiale e la preside licenzia la nostra disgraziata amica, dando per motivazione la seguente frase:  "affinchè lei abbia un marchio sopra di se". 


Vi do qualche minuto per scegliere una delle seguenti risposte. Non sbirciate sotto mi raccomando. 

Fatto? 

Se avete scelto una qualunque risposta che non sia la numero 4, avete sbagliato. 

E certo, poteva mai la preside, un’altra DONNA, prendere le parti della maestra? poteva mai difenderla contro le ignobili calunnie atte a screditarla da parte di genitori inferociti, ancora più incattiviti per essersi sorbiti i propri pargoli in tutti questi mesi di chiusura delle scuole? 

Spero davvero che questa storia volga per il meglio, spero davvero che la giustizia seppur lenta, faccia il suo corso e condanni una volta per tutte azioni che vanno a ledere non solo la persona in sé, non solo una categoria professionale, ma tutte voi donne che state leggendo questo mio urlo nel nulla. 

Probabilmente adesso starete pensando a come addobbare le vostre case a festa, a quale puntale porre sopra l’albero, al domani radioso che vi aspetta, a quando potrete uscire dalle vostre case e tornare alla vita di prima... ma la cosa che davvero mi fa incazzare, quello che davvero non riesco a comprendere è: c’è ancora chi crede che andrà tutto bene?

Meritiamo l’estinzione di massa, altro che pandemia.


Marco Casisa 

Commenti

  1. Non è un urlo nel nulla. Grazie Marco

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    1. Grazie a te per aver letto il racconto e aver riflettuto insieme a noi 😊

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    2. Ho solo provato a dare voce allo sdegno di tale vicenda. 😊 Grazie per aver letto il mio ultimo lavoro 😊

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    3. Grazie per aver letto il mio ultimo scritto 😊

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  2. Sono ancora più estremista: rimuoverei anche la preside nel caso in cui non fosse capace di assumersi le sue responsabilità.
    Articolo interessante

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