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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

L'angolo dello scrittore e della scrittrice: The Fall di Marco Casisa

 


The Fall

Diario di Bordo, 12 Gennaio 2025

Da prima il Virus infettò il paziente zero in Cina, e noi non ci preoccupammo più di tanto.  Finché il problema era in Oriente, l’Europa e l’Occidente tutto erano salvi: dovevamo solo contenerli nel loro territorio.
Poi, in poco tempo giunse anche da noi, infettando le zone della Lombardia, espandendosi in tutto il Nord Italia. Di lì a poco, a causa della vecchia classe dirigente, foraggiata dalle Mafie, discese tutto lo stivale, arrivando nelle isole maggiori.
L'epidemia colpì in maniera del tutto inaspettata, trovandoci impreparati ad affrontarla: Il sistema sanitario collassò sotto il peso della burocrazia e dei furti avvenuti negli anni prima dalla mala politica che governava quella che all’ora era la Repubblica Italiana. 

Quella che allora ..

Ci chiesero di rimanere nelle nostre case, cambiarono colori alle regioni, mentre gli stati di tutto il mondo collassavano, mentre l’America Latina bruciava i suoi morti, mentre la macchina del commercio capitalistico crollava su se stessa, fagocitata dall’impellente bisogno di normalità e libertà che gli esseri umani richiedevano a gran voce.

All’alba del 2021 credevamo tutti di essere salvi, di essere sopravvissuti a quell’infausto destino che la razza umana stava combattendo, grazie al nuovo vaccino sperimentale delle case farmaceutiche anglo-italiane e di tutto il mondo civilizzato.
Avevamo nuovamente fiducia l’uno dell’altro, ma alcuni non la pensavano allo stesso modo: cominciarono a nascere i primi gruppi sovversivi, coloro che non volevano farsi inoculare il vaccino, mossi da convinzioni infondate, da ricerche errate, e dalla scarsa istruzione. 

I primi veri disordini cominciarono a metà anno, nonostante la scintilla furono gli attacchi a Capital City, alimentati dall’odio e da falsi profeti che s’arricchivano alle spalle dei più poveri.
L’Italia fu… il primo paese a crollare.
La popolazione scese per strada, infischiandosene delle restrizioni, dei divieti, dei colori: bramava, da tempo, troppo tempo, di tornare allo stato brado.

E fu Guerra civile.

Avvenne quasi per caso, o almeno questo è quello che ricordo: una nuova e vera e propria marcia su Roma, sta volta con intenti ben più belligeranti. Il loro “capo” così chiamato da costoro che s’erano uniti sotto la sua bandiera, al grido di “liberazione” e “ lavoro”  voleva deporre il governo, che fino ad allora aveva cercato di contenere e sconfiggere il virus, invano.
Lo scontro fu inevitabile, e chi ne andò sotto furono i civili che ben presto si ritrovarono assediati nelle loro stesse case, asserragliati e costretti a difendersi da coloro che fino a poco tempo prima sbandieravano il tricolore dai balconi, esattamente come tutti noi.
L’esercito non riuscì a contenere quella massa di persone che arrivavano da ogni regione, provincia e città, mossi dalla furia omicida che contraddistingue la razza umana. E allora dovettero sparare sulla folla, non più proiettili di gomma, non più per ferire, non più per bloccare, ma per uccidere: fu una carneficina, un massacro, un eccidio, che fece crollare il già fragile governo, e instaurare un periodo di anarchia totale, dove non esistevano più leggi, più morale.

Sono passati quattro anni dagli eventi di Roma, e la civiltà umana ormai è solo un pallido ricordo: siamo tonati al nostro stato naturale, prede e predatori.
le potenze straniere cominciarono a farsi la guerra, lanciando testate missilistiche l’una contro le altre... un gioco al massacro che ha sterminato più di tre quarti dell’umanità, ridotta ormai a un pugno di sopravvissuti ai mutamenti del virus che alla fine è riuscito a colpire anche le altre specie animali. I cani, nostri fedeli compagni domestici, ora cacciano in branco, ed i soggetti infetti hanno sviluppato, insieme alla rabbia, delle vere e proprie mutazioni, divenendo famelici predatori. Le zanzare della sabbia, a causa della leishmaniosi che procurano con il loro morso, sono divenuti dei veri e propri killer. Il mondo è crollato, noi siamo crollati: le nostre idee, le nostre certezze, la nostra volontà di andare avanti.

Alcuni si sono uniti a gruppi di razziatori per cercare di sopravvivere, altri ancora, a eserciti irregolari, convinti di poter ricreare una qualche forma di struttura statale.
io sono fra quest’ultimi, nemico dei miei nemici, e questa è la mia nave, il mio nuovo paese, la mia nuova bandiera. Ho perso tutto e tutti, nessuno è riuscito a sopravvivere alla guerra che ha distrutto il mondo. 

Dobbiamo sopravvivere
a ogni costo.

Capitano Marco James Blood

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