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Recensione: Spezzate di J.E.S. Doyle

  Scheda libro: Casa editrice: Tlon edizioni Collana: Numeri primi Anno di pubblicare: 2022 Genere: Saggistica/Femminismo Target: All Formato: Brossura, 297 pagine Codice ISBN: 978-88-31498-65-4 Prezzo: 19,00 € Risvolto di copertina: Donne che sbagliano. Donne che crollano. Donne che, con la loro condotta, osano sfidare i limiti imposti da una cultura patriarcale. Donne spezzate dal morboso piacere di vederle fallire. È di queste donne che Jude Ellison Sady Doyle parla nel suo nuovo libro, Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano, esplorando il meccanismo perverso che stritola e soffoca le donne di ogni epoca. Da Charlotte Brontë a Miley Cirus, da Britney Spears a Hillary Clinton, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si era ottenuto. Come già ne Il mostruoso femminile, questo saggio crudo e graffiante è anche un invito rivol

Le interviste di Lego et Cogito: Luisella Traversi Guerra

 



Cari lettori e Care lettrici, 

Bentornati all'appuntamento settimanale con Le interviste di Lego et Cogito. L'ospite di oggi è Luisella Traversi Guerra, che ci parlerà del suo ultimo libro: Sanpietrino e il segreto della valle oscura. 


Ciao Luisella, presentati alla nostra community e parlaci un po' di te.

Buongiorno a voi e grazie. Lo faccio con vero piacere. Sono una signora di 76 anni, madre di cinque figli e nonna di nove nipoti. Sono un'artista, ma nella mia vita ho avuto la grande opportunità di essere la Responsabile della valorizzazione umana (il vecchio Direttore del Personale) all'interno dell'azienda di famiglia per moltissimi anni. Vivendo per 55 anni in una azienda a tutto tondo, oggi ricopro il ruolo anche di imprenditrice. Come Presidente dell'azienda, sorreggo il passaggio generazionale dei mie figli che è in atto in azienda. Come mia specializzazione nel mondo professionale sono stata una esperta della Filosofia della Qualità totale, di formazione manageriale in diversi ambiti. Ho scritto testi manageriali con amici consulenti esperti. Sono una avanguardista per quanto concerne i linguaggi innovativi da divulgare, per esempio mi sono interessata di quanto il termine “Antropocene” possa essere utile nel dipanare le complessità nelle quali siamo immersi e soffocati.


Nella vita sei un'imprenditrice e nel tuo lavoro affianchi l'impegno professionale alla tua passione per la pittura. In che misura avviene questa commistione fra arte e lavoro?

Trentotto anni di direzione del personale sono stati la fantastica esperienza relazionale umana che mi ha permesso, attraverso una continua e doverosa formazione psicologica, di comprendere che un'azienda è una comunità di persone e si nutre e si sviluppa solo attraverso la coltivazione di processi umani, oltre che professionali. Come dicevo nella mia precedente risposta, sono stata una antesignana dell'utilizzo della filosofia della qualità totale e di tutto quello che questa filosofia stimola e utilizza: cultura a 360°. Ho iniziato a dipingere quando ero al liceo e partecipai a un concorso di pittura a Roma poiché il mio insegnante spesso mi invitava a disegnare con i gessetti sulle lavagne. Disegnare era naturale per me, inoltre il piacere nel disegno mi donava un grande benessere. Ho continuato a coltivare questa dimensione in modo libero fino a quando in America, dove mi trovavo per lavoro, ho vissuto un'esperienza che mi ha scioccato. Infatti, partecipando per scherzo a una mostra bohémien lungo l'Ohaio River in Evansville (Indiana), un bimbo comprò un mio quadro. Mi chiesi: “Che cosa quel bambino ha scoperto nei miei lavori pittorici?”. Era possibile che un bambino riconoscesse qualcosa che io stessa non conoscevo di me? Decisi da quel momento di lavorare in quella direzione. Scoprii uno dei miei più importanti mondi e da allora mi ci sono dedicata appassionatamente. Le parole che per tanti anni avevano assorbito i miei vissuti interiori ora potevano trasformarsi in forme e colore. Poesia, scrittura e pittura sono lo stesso aspetto artistico con il quale ho la possibilità di esprimere la mia umanità, i miei sentimenti, la mia spiritualità.


Oltre a dipingere, scrivi. Le due passioni sono collegate fra loro? Se sì, come avviene tale connessione?

Ci sono due dimensioni diverse nell'arte di scrivere e nell'arte di dipingere che si toccano e sono il luogo dove la creatività si accende e dove si sviluppa l'espressione del mio processo umano e della mia anima. Ma poi, lo scrivere e il dipingere hanno due moti e due sviluppi molto diversi.

La scrittura è liberatoria, confortante, leggera e a volte divertente. Stare con se stessi scrivendo è come essere in compagnia di un buon amico con cui si passano ore serene.

La pittura spesse volte ha bisogno di un travaglio silenzioso che spesso fa male e ti scoppia dentro come un bisogno esistenziale. Per me la pittura è sempre frutto di una rielaborazione che si costruisce raccogliendo dal profondo di me, dalla natura, dalle relazioni piccole pagliuzze di luce che poi si uniscono e diventano come una epifania: il quadro. Ho scelto come mia identità artistica  di voler essere “il pittore della gioia”. Questo significa elaborare la realtà, anche quella più dolorosa, cercando di esprimere con il segno, con il colore e con la luce l'importanza della conoscenza che è sempre “una perla luminosa”.



Ultimamente hai pubblicato un libro fantasy dal titolo: Sanpietrino e il segreto della Valle Oscura, edito da Mondadori Electa. Di cosa tratta il tuo libro?

Sanpietrino è una metafora. Crea la possibilità con la sua bruttezza di sviluppare molti aspetti che fanno parte della conoscenza e del processo umano. Sanpietrino è il racconto di un percorso di trasformazione. È un processo evolutivo nel quale la forza dei valori e la potenza del Bene lottano contro la magia del Male che cattura le anime smarrite divorandole e trasformandole in patacche. È anche lo stupore di quando compare il Maestro, il quale crea l'inimmaginabile e spalanca la straordinarietà del Bene. La bruttezza che umiliava i giusti si trasforma in un futuro di assoluta e completa bellezza. In questo libro ci sono intessuti diversi messaggi educativi. Il personaggio di Sanpietrino offre l'occasione di riflettere su che cosa provochi veramente la bruttezza e la sofferenza che ne deriva. La prima scoperta è quella di capire che la bruttezza è un confronto di schemi. Il bello e il brutto si fanno consapevolezza solo quando uno schema estetico diventa così predominante da annullare l'altro. Nella storia umana è interessante scoprire come il tutto e il suo contrario hanno condizionato le vite. Un altro punto educativo è quello di constatare che il bene è più forte del male quando sceglie di usare delle situazioni che non lottano contro il male, ma lo “invadono” sciogliendolo.


La storia di Sanpietrino si sviluppa fra due realtà parallele: il mondo reale e quello della Valle Oscura. In che maniera incide tale stile di vita, decisamente sui generis data la sua giovane età, nella sua formazione?

Sanpietrino nasce in una situazione nella quale la bruttezza che lo contraddistingue è l'espressione di una realtà quanto mai strana e molto difficile da vivere. Il suo atteggiamento e le sue qualità umane rimangono salde e forti per aver comunque accettato questa diversità così difficile da capire. Il suo impegno nel superare questa condizione fa sì che il Bene nella figura del maestro lo inseriscono fra i prescelti per diventare ed essere un “Nobile Cavaliere” dei tempi nostri e poter sciogliere il Male che è l'eterno nemico e impedisce alle persone di diventare migliori.


Sanpietrino e il segreto della Valle Oscura si rivolge solo ai ragazzi o è un libro che può essere letto anche dagli adulti?

Per i ragazzi il messaggio del racconto si incentra sull'avventura della vita, sulla scoperte di sé. Mi sembrava importante far capire che scegliere le proprie qualità e avere il coraggio di viverle può accompagnare a uno sviluppo forte, straordinario e vincente di se stessi. Prima una buona battaglia per amarsi in qualsiasi situazione e poi provare a mettersi coraggiosamente alla prova fino a raggiungere la gioia di aver trovato se stessi, l'amore e il buon futuro. Ma gli adulti possono trovare in questo libro moltissimi spunti e messaggi educativi importanti.


Sanpietrino e il segreto della Valle Oscura è un libro autoconclusivo o ci sarà un sequel?

Sanpietrino è un libro che si conclude con una grande vittoria dell'Amore . Si conclude, quindi, con il messaggio che vuole trasmettere, un po' come le grandi fiabe hanno fatto, ad esempio Pinocchio, il meraviglioso e misterioso percorso del processo che sottende alla crescita umana.


Se ti va, lasciaci una citazione particolare significativa del libro.

Ne ho scelte tre che dal mio punto di vista sono fortemente indicative del libro. La prima è un dialogo tra Greta e Sanpietrino:


"Sai Sanpietrino, Sophie fa la modella”, lo informò Greta.

E lui, di rimando: “Ma che cosa significa fare la modella?”

“Ecco, vedi, fare la modella significa indossare bei vestiti e presentarli al pubblico”.

“Non capisco”.

“Insomma, visto che Sophie è molto bella, le fanno indossare tanti abiti diversi per presentarli ai compratori”, tornò a spiegare Greta, un po' infastidita dalla sua ignoranza.

“Poverina... mi sembra proprio che sia costretta a fare una cosa poco divertente” commentò Sanpietrino.


Poi c'è l'incontro tra Greta e sua madre e le parole del Maestro:


“Sii te stessa e avvicinala con tutto l'amore di cui sei capace. Vedrai ti ricambierà”.


Infine una frase che racconta la fiducia di Sanpietrino verso il mondo:


“Se tutto questo sta succedendo, avrà pure un senso”.


Marianna Visconti 


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