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Recensione: Lo Scordabolario di Salvo Piparo
Scheda libro
Casa editrice: Dario Flaccovio Editore
Collana: Tempora
Anno di pubblicazione: 2020
Genere: Varia
Target: All
Formato: Brossura, 176 pagine
Codice ISBN: 9788857920956
Prezzo: € 14,00
Quarta di copertina:
I palermitani una cosa la sanno: cu avi lingua passa u mari (letteralmente: "chi ha lingua attraversa il mare"), questo perché il palermitano non è padrone manco a casa sua, ma della sua lingua lo è, eccome. Pensiamo, per esempio, a come usa la parola cosa: “Sei cosa da prenderti a legnate”, “Sei una cosa inutile”, “C’è cosa?”, “Cosa fitusa!”. Oppure a chi va a chiedere un favore: “Assessò, ma quella cosa?”, e alla risposta lapidaria: “Quella cosa sta camminando!”. Che poi da noi la mafia si chiama Cosa Nostra! Nel tempo, certe parole si sono impossessate di noi, altre invece sono state dimenticate, come calzini sporchi in fondo al bucato.
In questo libro Salvo Piparo ti aiuta a riscoprirle, perché lo Scordabolario è il vocabolario delle palore palermitane scordate. E non solo! Riuscirai anche a vederle! Sfoglia e scopri il perché.
Recensione:
Sono le contraddizioni che la rendono unica, la Sicilia: infatti, com'è che non piove mai e avemu tutti u carbuni bagnatu?
Che cos'è il linguaggio se non la casa della verità dell'essere? Da sempre custode di usi, costumi, e tradizioni, è l'impronta più significativa della cultura di un popolo. E tale impronta è ancor più marcata nei dialetti regionali, ove è presente una storia secolare ancora in fieri.
Eppure, il patrimonio linguistico e culturale del dialetto pare perdersi nel tempo: in accordo con Salvo Piparo e con Rita Borsellino, a cui è dedicata l'opera, ritengo che vada, perciò, raccontato.
Lo Scordabolario, quindi, è un viaggio divertente, ironico e frizzante fra le parole, o meglio palore, palermitane di ieri e quelle attualmente in uso nel gergo giovanile.
Il testo non è un vocabolario in senso stretto e non è perfettamente strutturato secondo un ordine logico e/o cronologico. Si tratta, piuttosto, della trascrizione del lavoro di un attore che negli anni ha raccontato la storia di Palermo mediante la tecnica narrativa del cuntu, la quale sfrutta la musicalità e la metrica insita nelle parole. Proprio per questo motivo, Lo Scordabolario, non è solo un libro da leggere, ma anche da vedere: grazie ai QR code presenti nella maggior parte dei capitoli.
La lettura del Lo Scordabolario è stata una piacevole scoperta, mi ha tenuto compagnia nelle poche ore di relax serali, e, soprattutto, mi ha fatto scoprire qualcosa in più sulla cultura della mia città.
Agneddu e sucu, finiu u vattiu!
Marianna Visconti
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